mercoledì, settembre 27, 2006

I danni delle "light": sotto accusa i big del tabacco Commercialista Olbia


Commercialista Olbia Le società del tabacco di nuovo alla sbarra: un giudice federale di Brooklyn ha autorizzato una class action contro le regine del fumo per i danni alla salute provocati dalle sigarette "leggere".E la causa collettiva contro i marchi light, se vinta dai consumatori, potrebbe costare a colossi quali Altria
200 miliardi di dollari, che verrebbero triplicati in caso di drastica applicazione della legislazione contro il crimine organizzato.

Abbastanza per diventare, oltre che una spada di Damocle sul settore, uno dei più imponenti battaglie giudiziarie negli annali della Corporate America. La decisione del giudice distrettuale Jack Weinstein, contenuta in 540 pagine, può essere ancora ribaltata. Philip Morris Usa e altre protagoniste del tabacco hanno annunciato immediati ricorsi. E una bocciatura, per Weinstein, non sarebbe la prima: nel maggio 2005 il magistrato ha visto una sua precedente sentenza,favorevole a danni legati al tabacco, annullata dalla corte d'appello.
La cause contro il fumo sono state numerose nella storia degli Usa, ma di recente le società erano parse tirare un sospiro di sollievo.
Ieri tuttavia il nervosismo si è impadronito dei titoli del fumo: Altria (che controlla Philip Morris) ha ceduto il 6,4%.E in ribasso sono finiti gruppi come
Reynolds American, Brown Williamson Tobacco, British American Tobacco, Loews
(che controlla Lorillard Tobacco) e Vector (che possiede Liggett). La sconfitta legale potrebbe complicare i piani Altria per lo scorporo della controllata Kraft Foods, il cui varo è previsto a fine ottobre.
Il caso contro le sigarette "light" è nato nel 2004, quando Barbara Schwab presentò la sua denuncia contro i produttori per violazione del Racketeer Influenced and Corrupt Organization Act, noto con la sigla Rico, accusandoli di aver ingannato i consumatori nel sostenere che il fumo leggero era meno nocivo rispetto a quello dei marchi con più elevato contenuto di catrame. Le aziende, cioè, avrebbero risposto alle crescenti preoccupazioni di salute con una campagna di cosciente manipolazione per proteggere un giro d'affari improvvisamente a rischio.Adesso la denuncia coprirà tutti coloro (milioni di persone) che abbiano acquistato le sigarette in questione.

Nessun commento: