venerdì, febbraio 16, 2007

Stipendi. Il fisco-vampiro di Prodi Commercialista Olbia


Commercialista Olbia Si fanno i conti e i raffronti, si girano e rigirano le cifre, ma l’analisi delle buste-paga del primo mese del 2007 conferma una realtà pesante: con la finanziaria il governo di centrosinistra ha messo le mani nelle tasche degli italiani, anche dei ceti medio-bassi, e ha prelevato molte più risorse di quante ne sarebbero state necessarie. Lo ha fatto per ossessione ideologica, per blandire la sinistra radicale mossa da pulsioni vendicative: col governo Prodi è tornato il fisco-vampiro, che prelevando più del giusto comprime la libertà dei cittadini di costruirsi il futuro.
Questo drenaggio di risorse impoverisce le famiglie e pone una seria ipoteca sullo sviluppo del Paese.
Era tutto previsto
Con un’analisi puntuale del progetto di finanziaria (pur partorita nella confusione, fra voltafaccia e retromarce) l’opposizione di centrodestra aveva denunciato nel Parlamento e nelle piazze il disegno oppressivo e predatorio del governo delle sinistre. La maggioranza ha reagito a questa corretta campagna d’informazione con bugie demagogiche.
Oggi si scopre chi ha detto il vero e chi ha mentito
Un solo dato: la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, per effetto dell’aumentata pressione fiscale, perde mensilmente, rispetto all’anno scorso, da 20 a 140 euro. Solo i pensionati e i lavoratori di reddito medio-basso (e non tutti, lo vedremo) guadagnano qualche euro al mese, che non basterà a sostenere altri gravami previsti dalla manovra.
Qualche esempio
Contribuenti con un reddito annuo lordo compreso fra i 25 mila e i 35 mila euro, avrebbero dovuto avere uno sgravio, secondo le promesse del governo, ma in realtà lo ha avuto (e modestissimo) soltanto chi ha moglie e figli a carico, per i single c’è stato un salasso medio aggiuntivo di circa 100 euro annui. Un pensionato che nel 2006 prendeva ogni mese un assegno di 1.189 euro, oggi ne prende 1.186: pochi euro in meno, d’accordo, ma dove stanno la socialità e l’equità decantate dal centrosinistra?
I precari traditi
Un altro punto sul quale insisteva la grancassa dell’Unione era la “tutela dei precari”. Un’altra bugia, perché per questi lavoratori con contratti flessibili è stato deciso l’aumento dei contributi previdenziali. Conseguenza: un ricercatore universitario che percepiva 826,73 euro, ha subito una decurtazione di 18,82 euro. Anche questo contribuente deve essere considerato un “ricco”? La verità sulla colossale predazione fiscale operata con la finanziaria emerge con forza da migliaia e migliaia di messaggi e documentazioni riversati sui forum e sui siti internet. Fra coloro che oggi protestano molti sono gli ex elettori del centrosinistra: la loro delusione è ancora più cocente perché avevano creduto alle promesse e alle bugie del governo. La stangata delle addizionali
Il governo di centrodestra, con una norma varata da Giulio Tremonti, aveva cancellato la possibilità per Comuni e Regioni di aumentare le addizionali sull’Irpef. Il Governo Prodi ha reintrodotto questa facoltà, in base al principio che occorre tassare di tutto e di più. Comuni e Regioni, anche per compensare le riduzioni dei trasferimenti dallo Stato alle finanze locali, approfitteranno quasi tutti di questa opportunità. L’Ufficio studi della Uil ha calcolato che mediamente ogni italiano pagherà in più 54 euro per le accresciute addizionali. Così, anche quei pochissimi che hanno guadagnato qualche spicciolo con le nuove aliquote dovranno rimettere mano alla tasca e avvertiranno sul collo il fiato del fisco-vampiro. Sulla base di questa analisi proprio la Uil dà un giudizio nettamente negativo sulla finanziaria e sull’inasprimento fiscale: “A rimetterci – afferma il sindacato – non sono soltanto i benestanti”.
E non ci sono soltanto le addizionali, c’è anche l’Ici. La revisione degli estimi catastali in base ai quali si calcola l’imposta comunale sugli immobili porterà a un ulteriore aumento del balzello. Quel balzello che il centrodestra si era impegnato ad abolire nel caso le elezioni non fossero state vinte, nel modo che sappiamo, dalle sinistre.
Tassa continua
Tenuto conto delle visioni illiberali, statalistiche e fiscalmente oppressive cui il governo si ispira, le prospettive per il Paese sono veramente grigie. L’esecutivo del Professore procura danni enormi al sistema Italia. Un’inversione di tendenza, finché c’è il governo delle sinistre non è ragionevolmente ipotizzabile. Ieri Visco ha illustrato il boom delle entrate fiscale nel 2006. Rispetto alle previsioni il gettito è cresciuto di 37,1 miliardi di euro. Un lascito consistente, prezioso del governo Berlusconi, perché le entrate hanno un carattere strutturale dovuto alla riforma del fisco che ha comportato anche un aumento della platea dei contribuenti. I liberali, in tutto il mondo sanno che la diminuzione della pressione fiscale genera sviluppo e maggior gettito, mentre l’inasprimento dei tributi fa lievitare l’evasione fiscale.
Ma nonostante l’eredità del centrodestra, il governo non prevede di ridurre le tasse. Visco nega che questi soldi possano essere restituiti agli italiani; Padoa Schioppa sostiene che forse si potranno abbassare le tasse a partire dal 2009. Forse. Un’altra bugia, come quella della finanziaria equa.

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