lunedì, ottobre 30, 2006

Governo battuto sugli sfratti:decade il decreto legge

Commercialista Olbia Decaduto il decreto sfratti del Governo all’esame di palazzo Madama. La maggioranza è andata sotto con 151 sì e 147 no su una questione pregiudiziale di costituzionalità posta dall’opposizione, firmata dai senatori di Forza Italia Pastore e Ferrara. I lavori in aula sono stati sospesi per cinque minuti. Poi Corrado Angius (Ds), ha annunciato la convocazione della conferenza dei capigruppo. Forti applausi dell’opposizione alla bocciatura del decreto legge, accompagnata dalla richiesta al Governo di prendere atto della sua crisi. La senatrice Loredana de Petris ha, invece, chiesto al Governo di fare subito un altro decreto «perché si apre una situazione dal punto di vista sociale gravissima». Le questioni pregiudiziali sono state motivate dai problemi costituzionali posti dall’assenza dei requisiti di necessità e urgenza di alcune disposizioni, dalla reiterazione di misure già sanzionate dalla Corte costituzionale e dall’evidente insufficienza della copertura finanziaria, certificata dal parere della Commissione bilancio.
Duro il giudizio del capogruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena. «Votando la pregiudiziale di costituzionalità sul decreto sugli sfratti sul disagio abitativo - commenta Giovanni Russo Spena - la Casa delle Libertà ha affossato un provvedimento mirato ad alleviare le difficoltà delle fasce di popolazione più deboli e svantaggiate».


Il decreto legge bocciato è il 261/2006, provvedimento con interventi urgenti per la riduzione del disagio abitativo in favore di particolari categorie sociali. Il decreto, che aveva suscitato molte aspettative fra i cittadini meno abbienti (basta pensare che sono 600mila i nuclei familiari collocati nelle graduatorie di accesso alle case popolari), prevedeva non solo la proroga, ma anche l'avvio di un programma di edilizia agevolata. In particolare il decreto legge sugli sfratti, approvato dal Consiglio dei ministri il 22 settembre scorso, fortemente voluto dal ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero, prevedeva il blocco degli sfratti per le famiglie con reddito inferiore ai 27mila euro e con figli a carico o persone con un serio handicap o al cui interno vivano malati terminali oppure ultrasettantenni. Il provvedimento fissava in tre mesi la durata della sospensione per tutti i Comuni interessati, mentre sarebbe stata prolungata al 30 giugno 2007 per gli immobili della piccola proprietà e al 30 giugno 2008 per quelli della grande proprietà nei Comuni che presenteranno al Governo programmi locali per affrontare l'emergenza abitativa. A beneficiare della sospensione per almeno tre mesi degli sfratti, i nuclei familiari non morosi, che abbiano un reddito annuo non superiore a 27mila euro in cui siano presenti figli a carico, o ultrasettantenni, o malati terminali, o disabili oltre il 66 per cento.«Senza il supporto dei senatori a vita - commenta caustico il presidente dei senatori della Lega Nord Roberto Castelli - la maggioranza è stata battuta. Ciò dimostra che in Senato il governo Prodi non ha la maggioranza».

Il ministro Paolo Ferrero ha annunciato che il Governo metterà a punto un nuovo provvedimento, che necessariamente non potrà essere sulle stesse linee del precedente e ha rimarcato con forza come l'opposizione abbia utilizzato «argomentazioni pretestuose» per motivare un «passo politico di gravità assoluta perché, con il suo voto, la Cdl ha nei fatti operato in senso contrario agli interessi di centinaia di migliaia di persone che vivono in maniera anche drammatica l'emergenza abitativa. Si tratta di situazioni sociali a volte disperate».

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