lunedì, ottobre 30, 2006

FINANZIARIA: PENSIONATI IN PIAZZA A ROMA DA TUTTA ITALIA

ROMA - I pensionati di tutta Italia sono in piazza oggi a Roma per manifestare per una "finanziaria più equa e a sostegno delle richieste dei pensionati e degli anziani". Piazza Navona, nel centro della capitale, è già gremita di centinaia di persone che sventolano bandiere dei tre sindacati confederali: a protestare, infatti, ci sono le tre sigle Spi, Fnp e Uilp. "Abbiamo lavorato una vita pagando regolarmente contributi e tasse. Chiediamo equità e giustizia per le nostre pensioni", recita uno striscione a firma dei tre sindacati innalzato da un gruppo di pensionati arrivati da Brescia. In aria sono stati srotolati striscioni rossi, verdi e blu, i tre colori dei tre sindacati nazionali sorretti da grandi palloncini: su di essi c'é scritto: "Più equità ", "Più sviluppo", "Più giustizia sociale". Le stesse frasi sono stampate sul grande cartellone che fa da cornice al palco allestito nella piazza. In attesa dell'arrivo di altri manifestanti un complesso musicale dal palco anima i presenti con le note di vecchi hit come "Io vagabondo" e "Scende la pioggia". In piazza Navona sono già presenti, con fischietti e tamburelli, pensionati giunti dalle altre province del Lazio e da Calabria, Puglia, Umbria e Veneto.

Ex metalmeccanici ed ex minatori, ex impiegati statali accanto a quelli privati: è questo il popolo dei pensionati che stamani stanno manifestando a Roma. Dalla Val d'Aosta come dall'Alto Adige, dalla Sardegna come dalla Sicilia e dalla Basilicata, sono numerosi gli ex lavoratori che da tutta l'Italia hanno deciso di darsi appuntamento nella capitale. Chi in treno, chi in aereo, chi in pullman si sono messi in viaggio fin dalla notte scorsa per arrivare a Roma a manifestare. A piazza Navona è tutto uno sventolare delle bandiere dei tre sindacati confederali di settore, mentre dal palco si alternano gli interventi dei leader sindacali. Per ripararsi dal sole di fine ottobre, ancora caldo, la maggior parte degli anziani in piazza si protegge con cappellini ed ombrelli con su, rigorosamente, le sigle del sindacato di appartenenza. "Io facevo il minatore ad Iglesias - racconta un 61enne arrivato in aereo dalla Sardegna - Ho due figli gemelli di 37 anni e uno è anche disoccupato. Vivono entrambi con me e con la mia pensione. Non ce la faccio ad andare avanti. Per i giovani, poi, è sempre più difficile trovare un posto di lavoro. Siamo oltre la soglie della povertà". Le storie dei pensionati di tutta Italia, di quelli del nord come di quelli del sud del paese, si confondono in questa mattinata romana di protesta. "Io vado avanti con la pensione di reversibilità - spiega una signora arrivata da Napoli - e ho pure dei figli". "Siamo qui - spiega un ex dipendente statale di Modena - per chiedere una maggiore attenzione alle preoccupazioni dei pensionati. Per quanto mi riguarda condivido la manovra complessiva ma è necessario una maggiore attenzione per la tutela delle pensioni. E' da oltre dieci anni che andiamo avanti in questo modo". E poi ci sono ex dipendenti delle Poste accanto ai metalmeccanici arrivati dalla Toscana e dall'Emilia Romagna. "C'é una povertà - sostiene uno di loro - che rasenta ogni limite e anche chi prima era tranquillo, ora comincia ad avere paura". Sono tanti i cartelli e gli striscioni innalzati in piazza, tra questi "I tartassati siamo noi che le tasse le paghiamo", o ancora, "Ticket sanitari? No grazie", "Risanamento per una maggiore giustizia sociale".

FASSINO, CONSAPEVOLI DI ESIGENZE PENSIONATI
Quelle espresse dalla manifestazione nazionale dei pensionati a piazza Navona "sono esigenze di cui la maggioranza ed il Governo sono consapevoli" e per questo "stanno lavorando per individuare ulteriori proposte che possano incontrare il consenso dei cittadini e soprattutto
soddisfare le esigenze dei pensionati". Così il segretario dei Democratici di Sinistra, Piero Fassino, interviene a margine della manifestazione nazionale dei sindacati dei pensionati, a Roma. "La stragrande maggioranza dei pensionati che sono qui - ha detto Fassino - ha votato per il centrosinistra ed è contenta di sostenere l'attuale governo, guardando con simpatia a Prodi e alla sua azione. Se sono qui - ha spiegato il leader Ds - non é per contrastarne l'azione, ma per sollecitare il Governo nella redazione della Finanziaria a tenere conto delle esigenze dei pensionati". Assicurando che sia il Governo che la maggioranza sono consapevoli di queste esigenze, Fassino ha ricordato che le stesse sono state in parte considerate "già nel testo presentato in Parlamento" della Finanziaria e che oggi il previsto incontro tra Governo e sindacati dei pensionati a palazzo Chigi "potrà essere la prima sede per rispondere alle sollecitazioni che vengono da questa manifestazione".

PRODI: SIAMO TRANQUILLI E SERENI
"Non c'é nessuna novità, adesso andiamo avanti. Oggi è domenica e stiamo tutti tranquilli. Anzi, tranquilli e sereni". Così il presidente del Consiglio Romano Prodi ha risposto ai giornalisti che lo attendevano sotto la sua abitazione bolognese di via Gerusalemme. I cronisti hanno chiesto al premier un commento sulla giornata di ieri e una opinione sulle proteste dei sindaci che lamentano l' assenza di emendamenti alla finanziaria che riducano i tagli alla finanza locale. Ma il Professore si è limitato a questa risposta. In mattinata il premier come al solito ha fatto una corsa a piedi con alcuni amici e poi è uscito per andare a messa.


BERLUSCONI: 2 DICEMBRE IN PIAZZA CONTRO REGIME
''Tutti i nostri elettori chiedono di dare vita a un atto collettivo di opposizione'': Silvio Berlusconi, ad Arconate per una manifestazione contro la Finanziaria, lo ha ribadito con i giornalisti confermando che la Cdl ''con ogni probabilita''' scendera' in piazza per una manifestazione nazionale a Roma il 2 dicembre. Quindi non ci sono solo i gazebo gia' messi in tante citta' e ''manifestazioni in previsione - ha aggiunto - in teatri e luoghi coperti di tutti i capoluoghi nelle prossime settimane''. ''Con ogni probabilita' - ha spiegato l'ex premier - il 2 dicembre abbiamo accettato di partecipare alla manifestazione nazionale di Roma contro il regime e per la liberta'''. Il leader di Forza Italia spera che la Finanziaria su cui e' stata posta la fiducia al Senato non passi anche se ''la voglia di restare al potere - aggiunge - e' forte e quindi puo' darsi prevalga''. Resta il fatto che ''la manovra scontenta un po' tutti - ha aggiunto oggi ad Arconate -. Molti della sinistra non ne condividono i contenuti e non ha messo al centro lo sviluppo e la crescita come e' necessario e non ha tagliato come era doveroso l'inefficienza e gli sprechi''.


SIRCANA: SU TASSE UN ECCESSO DI SINCERITA'
''In assoluta sincerita' credo che sulle tasse abbiamo peccato di un eccesso di sincerita' ''. Lo dice il portavoce di palazzo Chigi Silvio Sircana, intervistato da Lucia Annunziata nella trasmissione di Rai3 ''In mezz'ora''. ''Abbiamo dato un messaggio troppo discontinuo - sottolinea Sircana
- mentre invece avremmo dovuto parlare quando i numeri erano imbullonati e certi. Insomma solo quando si poteva dire con certezze che cosa c'era da pagare e chi avrebbe dovuto farlo. Invece abbiamo dato una serie di messaggi contraddittori''. ''In ogni caso - aggiunge Sircana - starei attento a dare il messaggio 'aumentano le tasse, in modo cosi' tranchant. Le tasse sono state riequilibrate da altre leve; e non e' detto che il cittadino medio, che viene indicato dall'opposizione come una vittima, lo sia veramente''.


Per il governo c'e' un problema di comunicazione o un problema legato alla politica? ''Mescolerei tutti e due, e' un cocktail'', dice Sircana. ''La politica - dice Sircana - e' piena di tensioni, di sirene, di proposte... E anche la comunicazione ha le sue carenze''. Ma Sircana, durante l'intervista, difende le scelte fatte. ''La comunicazione, non solo nella politica, e' il settore che si vorrebbe lasciare con il cerino acceso. Anche quando un'azienda ha un buco di bilancio, si dice: c'e un problema di comunicazione...''.


Sircana sottolinea che , sulla Finanziaria, la continua fuga di notizie e' dipesa dal metodo scelto dal governo: ''Abbiamo deciso di preparare la Finanziaria, subito dopo l'approvazione del Dpef, aprendo una grande quantita' di tavoli, sia all'interno della coalizione, con le forze politiche che sostengono il governo, sia all'esterno, con la Confindustria, i sindacati, le forze sociali ma in questo modo si sono create una grande quantita' di fonti, le quali hanno cominciato a comportarsi come i sindacati durante le trattative degli anni '70, che raccontavano alla stampa le proposte della controparte per bruciarle. Un metodo cosi' aperto - sottolinea Sircana - ha creato una quantita' tale di fonti che per un poveretto a palazzo Chigi e' difficile controllarle. In altri tempi, invece, la Finanziaria arrivava in Parlamento che era un oggetto noto solo a pochi''

Nessun commento: