mercoledì, settembre 20, 2006

Damiano: «Taglio del cuneo del 60% alle imprese e del 40% ai lavoratori» Commercialista Olbia


Commercialista Olbia
Taglio del cuneo fiscale per il 60% in favore delle aziende, per il 40% dei lavoratori.
Lo ha confermato il ministro del Lavoro Cesare Damiano nel tavolo di confronto tra Governo, sindacati, imprese, regioni ed enti locali sulle politiche per lo sviluppo, che si è svolto a palazzo Chigi in vista della Finanziaria per il 2007. «La manovra sul cuneo fiscale - dice il ministro Damiano - è un motore molto forte che può dare una significativa scossa al Paese: da una parte guarda a una ripresa della competitività e alla produttività del sistema, dall’altra alla qualità del lavoro e della risorsa umana e al sostegno al reddito, soprattutto a quello maggiormente colpito in questi anni». I 2 punti di taglio del cuneo fiscale destinati al mondo del lavoro, però, non andranno automaticamente in busta paga. «È in corso - sottolinea il ministro Damiano - una discussione sul loro utilizzo».
Si va, dunque, nella direzione di un intervento di 5 punti di cuneo fiscale a partire dal 2007. Spinta verso la competitività delle imprese da una parte, ma anche qualificazione del lavoro. «Non si tratta - spiega il ministro del Lavoro Damiano - di tornare all’idea del posto fisso, ma di evitare la precarizzazione del lavoro». Si punta, dunque, a una modifica strutturale delle nuove assunzioni. «Escludiamo - dice Damiano - di intervenire sui contributi previdenziali nel taglio del cuneo fiscale».
Il Governo ha confermato come «criterio di selezione» per l'accesso al beneficio che le assunzioni siano a tempo indeterminato: sarà favorito, dunque, chi tramuta i contratti precari in definitivi. «Sulla selettività a favore dei contratti a tempo indeterminato abbiamo chiesto al Governo di fare attenzione al settore del turismo - dice Emma Marcegaglia, vicepresidente di Confindustria con delega al territorio - che potrebbe essere penalizzato».
Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni si é detto soddisfatto per il taglio del cuneo fiscale che sarà attribuito per il 40% ai lavoratori, come annunciato dal ministro Damiano. «Sarà - sottolinea Bonanni - una boccata d'ossigeno per i lavoratori dipendenti». Bonanni ha anche sottolineato che esiste il problema del Sud dove, oltre al cuneo fiscale, andrebbe introdotta la fiscalità di vantaggio e il credito imposta.
La Finanziaria, ha confermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta sarà di circa 30 miliardi di euro e «conterrà una parte di rigore, ma anche una parte significativa di sviluppo, che sarà presumibilmente intorno ai 15 miliardi di euro». Di questi 15 miliardi dedicati allo sviluppo, 9 saranno destinati all'operazione cuneo fiscale: 5,4 miliardi ai datori di lavoro, 3,6 ai lavoratori.
Previsto anche l’innalzamento dei contributi per il lavoro subordinato, un intervento forte sul lavoro nero, l’obbligo di comunicare le assunzioni almeno due giorni prima dell’inizio. Seguirà l’apertura di un tavolo sul mercato del lavoro.
Si punta l’obiettivo anche al riordino degli incentivi. «Abbiamo chiesto - sottolinea Emma Marcegaglia - di mettere mano al riordino degli incentivi oggi dispersi, già in questa Finanziaria. Noi vogliamo che nel riordino ci sia una partecipazione importante delle imprese e anche una più chiara definizione dei ruoli tra Stato e impresa». Il vicepresidente di Confinsustria Emma Marcegaglia ritiene, inoltre, fondamentale una continuità con gli strumenti in essere, evitando dirigismi.
Fra le novità emerse nell’incontro l’istituzione di un nuovo paniere più popolare che, secondo il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani, dovrebbe servire a difendere il potere d’acquisto. «Staremo attenti a fare manovre redistributive - dice Bersani - e abbiamo intenzione avere attenzione in particolare per il paniere».
Il ministro Bersani ha anche spiegato che sulle infrastrutture si sta facendo l'operazione verità, specificando che «ci sono criticità forti da affrontare su Fs e Anas» e, per quanto riguarda le grandi opere, è necessario riclassificare le priorità, riducendo il budget da 150 a 20 miliardi. «Stiamo riselezionando le prioritá - dice Bersani - e oltre alle cose normali,come la manutenzione ordinaria e straordinaria delle ferrovie, anche interventi sui sistemi delle concessioni per recuperare risorse» Il ministro ha anche specificato che nel rapporto con region ed enti locali il Governo garantirà flessibilità.
Avanti anche sul fronte delle liberalizzazioni e sui fondi pensione. «Con la Finanziaria - dice Bersani - innesteremo nuove politiche economiche, che non saranno comprese tutte in Finanziaria, ma in qualche caso saranno definite dalla legislazione a lato».
Al tavolo di confronto si sono seduti per il Governo i ministri Pierluigi Bersani (Sviluppo economico) e Cesare Damiano (Lavoro), il vice ministro all'Economia Vincenzo Visco e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta. Per Cgil, Cisl e Uil i tre segretari generali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

Nessun commento: