lunedì, settembre 11, 2006

Si può detrarre l'Iva sulle auto aziendali. Lo preannuncia l'Avvocato generale della UE Commercialista Olbia


Commercialista Olbia
La detrazione dell’IVA sull’acquisto e sull’uso dei autoveicoli aziendali è un diritto sancito dalle direttive comunitarie che, lo Stato italiano ha per 25 anni disatteso. Chiediamo alla Corte di Giustizia Europea di ripristinare tale diritto”.

Questo è quanto sostenevano le Associazioni e Unioni Industriali del Nordest appartenenti a Confindustria, quando nel 2004, per iniziativa del Coordinamento Tributario Triveneto, hanno avviato un’azione legale per il recupero dell’IVA non detratta, a causa di quella che era ritenuta un’interpretazione vessatoria ai danni dei contribuenti italiani.

Al contenzioso hanno aderito oltre 500 aziende associate alle varie realtà territoriali.
La prima fase si è conclusa con l’istanza di rimborso inoltrata alle Agenzie delle Entrate. Successivamente si è radicato il contenzioso presso le Commissioni Tributarie provinciali, alle quali è stato chiesto di rinviare la questione all’esame della Corte di Giustizia Europea.
Il primo giudice nazionale a coinvolgere la Corte Europea è stata la Commissione Tributaria di Trento.

Giovedì 22 giugno, l’avvocato generale, signora Eleanor Sharpston, ha depositato le sue conclusioni con le quali accoglie, per intero, le tesi proposte nell’azione collettiva degli Industriali nordestini.

In particolare l’avvocato generale afferma che la tesi difensiva dello Stato italiano, basata sulla temporaneità del divieto di detrazione dell’IVA, è piuttosto velleitaria in quanto, così argomenta “mi sembra molto difficile, se non addirittura impossibile, descrivere una misura che viene applicata per 25 anni come «temporanea», o una situazione economica che dura per 25 anni come temporanea, a breve termine o congiunturale. Venticinque anni corrispondono a oltre la metà della vita della Comunità (economica) europea e praticamente a tutto il periodo durante il quale la Sesta direttiva è stata in vigore in Italia”.

Gli Industriali del Triveneto non nascondono la loro soddisfazione, anche se sono consapevoli di non poter ancora celebrare una vittoria.

“Per ora – dicono - sono state depositate le conclusioni dell’avvocato generale, una sorta di pubblico ministero della Corte di Giustizia Europea, e non ancora la sentenza definitiva, che interverrà tra qualche mese. Tuttavia, ci sono buoni motivi per essere ottimisti: la Corte di Giustizia non ha l’obbligo di attenersi alle conclusioni dell’avvocato generale, ma, finora, è accaduto nel 90% delle sentenze pronunciate.”

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