venerdì, novembre 10, 2006

Allarme del Csm: «Con l'indulto l'80% dei processi finirà nel nulla» Commercialista Olbia

Commercialista Olbia Il plenum del Csm, dopo un dibattito durato quasi due giorni, ha approvato all'unanimitá il documento sugli effetti dell'indulto nel sistema giudiziario. Il parere era stato redatto e approvato dalla sesta e settima Commissione di Palazzo dei Marescialli. Nel documento si evidenzia come l'80% dei processi nell'arco dei prossimi cinque anni sia destinato a finire nel nulla, ossia con sentenze non eseguibili per effetto dell'indulto. I consiglieri del Csm sottolineano che il consiglio della magistratura non può chiedere ai capi degli uffici giudiziari di metterli da parte, cioè di privilegiare la trattazione dei processi che invece non cadono sotto la scure del condono delle pene perchè un'iniziativa del genere non rientra tra i suoi poteri. Infine, punto cruciale della bozza di risoluzione che verrá presentata a breve al ministro della Giustizia Clemente Mastella, si sottolinea che in passato ben 17 indulti sono stati accompagnati da un provvedimento di amnistia.
È un documento «carico di preoccupazioni», ha detto il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, un documento che « apre un fronte di riflessioni». «Ma cosa fare di fronte ad una situazione difficile, drammatica, non compete a noi - ha chiarito ancora il numero due dell'organo di autogoverno della Magistratura -. Non siamo la terza Camera, diamo il nostro contributo perché la macchina giudiziaria funzioni e produca al meglio, quantitativamente e qualitativamente. Non vogliamo passare per quelli che sollecitano l'amnistia perché così saremmo al di sopra e al di sotto delle nostre funzioni».
Per il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella «il documento sull' indulto del Csm è apprezzabile perchè dice cose onestamente corrette». Mastella ha sottolineato però come il contenuto sia «riferibile al Parlamento, che con l'80% ha votato l'indulto, non solo a me».
Antonio Di Pietro aveva chiesto un vertice dell'Unione per discutere di giustizia e per stilare un programma dettagliato su quello Governo e maggioranza intendono fare nel prossimo futuro in materia. Massimo Donadi, capogruppo a Montecitorio dell'Italia dei Valori sottolinea: «non possiamo permettere che all'80% di processi che si risolveranno con la sostanziale farsa di una sentenza inutile perché interamente coperta dall'indulto, si aggiunga anche la beffa che il rimanente 20% si estingua comunque, ma per prescrizione».
Dall'opposizione l'ex ministro leghista Roberto Castelli ritiene che dopo l'indulto, «un'amnistia non farebbe che peggiorare le cose». «Non resta che subire il danno che è stato fatto -sostiene Castelli - se si intervenisse con un'amnistia si aggraverebbe ancora di più quel senso di ingiustizia che con l'indulto è stato buttato addosso ai cittadini. Ma il danno è stato fatto. Rassegnamoci».
Per Maurizio Gasparri, An « Dal grido di allarme del Csm non deve scaturire la possibilità di un' amnistia, ipotesi da respingere, ma semmai la riflessione sulle conseguenze catastrofiche dell'indulto, e vedere se non sia il caso di revocarlo, avendo avuto come conseguenza l'aver alimentato la spirale criminale».

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