lunedì, settembre 18, 2006

Al via rimborsi Iva auto aziendali Commercialista Olbia


Commercialista Olbia
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge per adeguarsi alla sentenza della Corte di Giustizia europea sulla detraibilità Iva sulle auto aziendali. L'annuncio è stato dato dal viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine della riunione del Cdm.
Visco ha spiegato che con il decreto si dà tempo fino al 15 dicembre ai contribuenti di comunicare le domande.
Secondo quanto annunciato, inoltre, i moduli per richiedere il rimborso saranno predisposti entro 30 giorni dal varo del decreto. "Gestiremo anche questa ennesima pillola avvelanata che il governo precedente ci ha lasciato", ha aggiunto Visco nel corso della conferenza stampa, mentre sulla cifra stimata di 10 miliardi dell'impatto che potrebbe derivara dalla sentenza, il vice ministro si è limitato a dire: "Non so come sono stati fatti i calcoli, la cifra è ipotetica. Faremo i nostri calcoli, ci vuole del tempo, e poi valuteremo". Visco ha spiegato che il provvedimento per superare l'indetraibilità dell'iva si sarebbe dovuto approvare con il governo Berlusconi, perché il problema risale a molti anni fa e il governo Amato del 2000 aveva iniziato un processo di "rientro graduale concordato con la Commissione Ue per una prima riduzione della indetraibilità, dal 100% al 90%. Il progetto era quello di rientrare nel giro di alcuni anni entro i limiti di deroga normalmente ammessi dalla Ue, circa il 50%. Il governo Berlusconi, per imperizia, incompetenza, trascuratezza, irresponsabilita, ha ignorato la questione ed ha evitato di intervenire per avendone tutto il tempo, dal momento che il ricorso a Bruxelles risale al 2004".

Adesso andranno individuati dei provvedimenti compensativi per fare fronte al calo di gettito ma, ha assicura il viceministro, "studieremo delle soluzioni, non è terribilmente complicato". Nella domanda di rimborso, comunque, i contribuenti Iva dovranno indicare la percentuale di utilizzo dell'auto per motivi aziendali e per uso personale o familiare e andrà indicato anche quanto è stato già messo in deduzione come costo.
Poi, per il futuro, andrà contrattato con la Commissione europea un regime dell'Iva per le vetture aziendali che ricalchi la detraibilità limitata ammessa in tutti i paesi europei.

I rimborsi vanno dal 2003 al 2006, e dal punto di vista della cassa pesano sui conti del 2007.
L'Agenzia delle entrate sta predisponendo il modulo da utilizzare per presentare le domande e la parte tecnica è particolamente complessa. In molti casi si ha l'uso promiscuo dell'auto e il contribuente stesso dovrà indicare la percentuale di utilizzo a fine aziendali. Siccome, poi, esiste già un meccanismo di deduzione, ciò che verrà rimborsato è il saldo.
Gestita l'emergenza rimborsi, si dovrà successivamente negoziare con l'Unione europea il meccanismo a regime per il futuro. Sulla modalità di compensazione dei costi Visco non si è pronunciato perché decisioni in merito non sono state ancora assunte, ma ha detto che "sarebbe ragionevole" una compensazione nell'ambito dello stesso settore.
Finora la detraibilità dell'Iva sull'auto aziendale (sia sull'acquisto che sulla manutenzione) in Italia era impedita e negli altri paesi, ha spiegato il vice ministro dell'economia, è solo parzialmente ammessa. Questo perché "si cerca di evitare o ridurre al minimo la disparità di trattamento con gli altri contribuenti che non hanno la partita iva. Le norme europee invece sono state interpretate nel senso di non ammettere l'indetraibilità totale".
Il governo Amato del 2000 aveva iniziato a ridurre la percentuale di indetraibilità, passando dal 100% al 90% e il processo sarebbe dovuto continuare negli anni successivi, concordandolo con bruxelles. Ma ciò, ha spiegato visco, non è avvenuto e nel 2004 è arrivato il primo ricorso. Ieri la sentenza della Corte di giustizia Ue a cui "ora dobbiamo dare attuazione in modo ordinato".
Quanto all'Irap, anch'essa nel mirino della Corte di giusitiza europea in quanto giudicata un 'doppione' dell'iva, visco ha detto di "attendere fiducioso" il responso, perche "abbiamo in realtà dimostrato che l'imposta sulle attività produttive non ha niente a che vedere con l'Iva".

1 commento:

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IVA AUTO: VISCO, SENTENZA UE PESANTE EREDITA' BERLUSCONI

(AGI) - Roma, 14 set. - Il ministero delle Finanze punta il dito contro il Governo Berlusconi per la decisione della Corte di Giustizia europea sulla detraibilita' dell'Iva relativa alle autovetture aziendali. "E' l'ennesima, pesante eredita' lasciata dal Governo Berlusconi al centrosinistra. Da anni era chiara la necessita' di intervenire per ovviare a questo problema concordando una soluzione adeguata con l'Unione europea", si legge in una nota dell'ufficio del portavoce del vice ministro delle Finanze, Vincenzo Visco. "Nulla e' stato fatto in questo come in molti altri casi - prosegue la nota - in un quadro che nella passata legislatura e' sempre stato caratterizzato da rapporti negativi con l'Unione europea, come testimoniano anche le innumerevoli norme italiane, fiscali e non, finite sotto accusa per la violazione della legislazione comunitaria". Il ministero prendera' in mano la situazione: "Le ripercussioni finanziarie della sentenza della Corte di Giustizia europea sulla detraibilita' dell'Iva relativa alle autovetture aziendali saranno di pesante entita' e non eludibili. Sara' dunque inevitabile, perche' non si creino scompensi ulteriori nell'equilibrio della finanza pubblica, individuare misure compensative equivalenti".