lunedì, febbraio 19, 2007

Costi di ricarica, forse arriva il rinvio Commercialista Olbia


Commercialista Olbia Costi di ricarica, forse arriva il rinvio
Probabilmente era prevedibile, così come era prevedibile la bufera che si è sollevata sull'argomento. Il termine previsto dal Pacchetto Bersani per l'abolizione dell'odiato costo di ricarica per i cellulari potrebbe essere allungato a tutto vantaggio degli Operatori



Avremmo una gran voglia di cominciare questa breve notizia con un "siamo alle solite". E lo facciamo: siamo alle solite. Ci riferiamo all'ormai famoso decreto legge che vieta "l'Applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate", pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 1 febbraio. E che, come vuole la Legge, entrerà in vigore dopo i canonici 30 giorni dalla pubblicazione. Vale a dire il 3 marzo. Ecco, entro il 3 marzo le aziende telefoniche si dovrebbero adeguare e l'odioso balzello dovrebbe sparire per sempre dalla nostra vita. Ma, forse, ci vorrà un po' più di tempo...

Tradotto: siamo alle solite. Nessuno, riteniamo, pensa che gli italiani vivano in un Paese privo di lobby dai forti interessi e dalla grande capacità di fare pressioni sulla politica. E' un dato di fatto, c'è poco da fare. Ma quando queste lobby, in questo caso legate a doppio filo con gli interessi che ci sono nel campo della telefonia, escono allo scoperto per cercare di tamponare i danni economici derivanti da un decreto che, invece, vuole eliminare una tassa arcaica e priva di significato, è naturale che si sollevino proteste un po' da tutte le parti. Dalla politica, con le dichiarazioni di Ds e Italia dei valori, e anche dalle associazioni di consumatori con le dure risposte di Adusbef e Codacons.

Noi però vorremmo riflettere su un punto che tutt'ora ci sembra poco chiaro. Nessuno, almeno a quanto sappiamo, è riuscito a giustificare il calcolo dei presunti costi di ricarica: in questo momento si tratta di 5 euro. A cosa servono quei 5 maledettissimi euro? Quando si ricarica il cellulare di norma le possibilità sono un paio. Si va dal tabaccaio che o ricarica il telefono con il proprio Terminale oppure vende una scheda di ricarica (che poi l'utente attiva telefonicamente), oppure si usa un sistema puramente informatico che può passare dallo sportello bancomat o dal sito Web della propria banca o del gestore telefonico di riferimento. Dunque un procedimento totalmente informatizzato che non necessita di altri interventi manuali. Allora, per favore, qualcuno ci spiega come si compongono esattamente i 5 euro di costo di ricarica? Una transazione su db del gestore, che alla fine di questo si tratta, al massimo innescata da un'analoga transazione sui db della propria banca, costa all'utente 5 euro? Francamente ci sembra ridicolo. E se il costo è davvero di qualche euro per transazione di ricarica consigliamo caldamente ai gestori di ridisegnare i propri db, controllare a fondo le Query (magari sono state fatte con uno wizard) e selezionare un altro db-admin. Ché altrimenti non riusciamo proprio a capire come possano fare business, se una transazione di ricarica gli costa una cifra tanto astronomica...

Tornando alla questione della moratoria, notiamo come le fonti a disposizione in rete siano contrastanti: dai 15 giorni fino all'ipotesi di quattro mesi, come riportato da La Stampa. Quattro mesi di moratoria significano un emendamento al decreto che sia fatto proprio dal governo. E questo significa, anche, che il latore dell'emendamento dovrà essere noto. Gli emendamenti hanno sempre un autore. Dunque se questa sarà la strada, almeno sapremo da quale dei parlamentari arriva l'idea.

Anche sulle giustificazioni che renderebbero un tale slittamento c'è ua certa incongruenza tra le fonti. Secondo alcuni il presunto emendamento incriminato (presunto perché, per ora, se ne è parlato, è stato paventato ma non ci risulta sia stato depositato) si renderebbe necessario per la presenza nella rete commerciale di carte prepagate tarate con il vecchio meccanismo. Quello degli odiosi 5 euro di ricarica. Anche in questo caso il dubbio ci viene: ma i software dei signori gestori di telefonia come sono stati scritti? Davvero non è possibile intervenire manualmente su quello che dovrebbe essere un parametro, ovvero il costo di ricarica? Probabilmente in questo caso ci sono altri fattori, più economici, come i costi pagati da chi le schede di ricarica le rivende. E' vero. In ogni caso ci sembra una giustificazione abbastanza capziosa il cui scopo pare semplicemente essere quello di far guadagnare tempo, e naturalmente denaro sonante, a chi gestisce la telefonia mobile in Italia.

In tutto ciò pochi hanno parlato dell'atteggiamento, quantomeno strano, dell'Autorità Garante per le Telecomunicazioni. Che in questi anni non si è mai accorta dell'odiato balzello. Il Presidente dell'Autorità, Corrado Calabrò, aveva dichiarto l'avviamento di un procedimento istruttorio in merito a fine gennaio. Meglio tardi che mai, ma davvero tardi. Dall'istruttoria sarebbe poi dovuto arrivare un provvedimento regolatorio verso la fine di febbraio. E molti politici speravano proprio che tale provvedimento potesse anche rendere obsoleto il decreto legge di cui stiamo parlando. Perché, in fondo, nessuno si vuole prendere la responsabilità politica di questo provvedimento. Così sarebbe molto meglio per tutti se fosse l'Autorità a togliere le castagne dal fuoco alla politica.

Ma è presto per dire come andrà a finire. E, in effetti, i gestori di telefonia cellulare potrebbero avere buon gioco contro il decreto in sede giudiziale. Sono anni che paghiamo questi 5 maledetti euro per ogni ricarica e, onestamente, non riusciamo a capire perché proprio ora la materia sia divenuta tanto importante da giustificare un provvedimento d'urgenza (la condizione fondamentale per poter emettere un decreto legge). Insomma, qualche giudice potrebbe anche decidere che tutta quest'urgenza non c'è, e in fondo non avrebbe tutti i torti visto che per anni nessuno se ne è voluto occupare.

Ah, quasi dimenticavamo: non c'è in ballo soltanto il costo di ricarica. Il decreto vuole anche annullare la scadenza temporale del credito acquistato. Sappiamo tutti che se non si utilizza il credito telefonico acquistato, questo scade dopo un certo tempo. Di solito qualche mese. E anche su questo punto vorremmo tanto un chiarimento tecnico da parte delle aziende di telefonia cellulare. Perché per il poco che conosciamo, un record in un Database non scade. A meno che non lo si voglia far "scadere". Le uova, al contrario, scadono. Come il formaggio e il prosciutto. Ma tra queste due categorie di beni acquistabili non vediamo alcuna correlazione.

Dunque aspettiamo pazientemente domani, martedì 13 febbraio alle ore 12, termine ultimo per presentare delle proposte di modifica al decreto legge in esame. Proposte firmate, naturalmente.


Commenti (2)

Sono solo scuse : Ge!
Sono solo scuse, pure e intollerabili!!!
Che difficolta tecniche si possono incontrare?? Per far si che gli operatori telefonici(ladri) dovevano attuare immediatamente il decreto Bersani si doveva parlare di rincaro, allora si che non c'erano problemi tecnici e non si dovevano aspettare i fantomatici 30 giorni dalla pubblicazione in G.U.
Per un programmatore non ci vuole nemmeno mezza giornata per riproggrammare il software per l'accredito delle ricariche, anche delle vecchie ricariche.
E' assurdo che queste cose succedano solo in Italia, VERGOGNA!!!
Anche i politici si devono vergognare, 1 parlamentare su 10 è stato condannato in 3° grado e poi vogliono fare le leggi... bha :-(

febbraio 12, 2007
Non serve proprio nulla : Graziano
Cari Amici, per quanto concerne il costo di ricarica pare che sia il guadagno della catena di distribuzione che dal gestore arriva sino al rivenditore. Per intenderci, il tabaccaio o la banca deve avere un guadagno (nessuno fa niente per nulla).
Per il discorso, degli aggiornamenti dei sistemi, posso dire che non devon proprio fare nulla; infatti se pensate che i tagli di ricarica variano spesso ed ancora ci stanno in commercio "card", di importo diverso da quello attuale, che sono ancora valide. Vodafone, se si ricarica dall' estero con una ricarica di un altro operatore "Vodafone", addebita il costo di ricarica vigente solo qui da noi, in funzione dell' importo della tessera acquistata. Fate Voi......
Pensateci un pò .....

febbraio 19, 2007

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