giovedì, settembre 28, 2006

L'altolà di Confindustria: servono tagli, non tasse Commercialista Olbia

Commercialista Olbia «È l'ora delle scelte coraggiose. Bene il cuneo fiscale» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA — «Sarebbe inaccettabile che i mancati tagli alle spese si traducessero in ulteriori tasse sulle imprese, non solo a livello centrale ma anche a livello locale». La Confindustria si mostra preoccupata dalla piega che sta prendendo la versione finale della Finanziaria da 30 miliardi di euro che il governo varerà domani. E, al termine del direttivo, concentra in un comunicato le sue richieste e le sue perplessità. «Occorre una manovra centrata sui tagli alle spese e non su inasprimenti delle imposte, capace di scelte coraggiose per lo sviluppo», si legge nel documento approvato dall'organo esecutivo dell'associazione imprenditoriale, che insiste anche sulla necessità di coerenza nelle misure di politica ambientale. Diplomaticamente, il direttivo «prende atto positivamente della ribadita volontà del governo di intervenire sul cuneo fiscale e contributivo» ma ieri le indiscrezioni sulle varie ipotesi allo studio tra i tecnici del governo, hanno inquietato non poco gli imprenditori. Come quella di far partire il cuneo in due tempi, uno all'inizio dell'anno l'altro entro una data ancora da definire. O come quella del Tfr che, laddove il lavoratore scegliesse di non conferirlo in un fondo previdenziale privato, per il 65% finirebbe in un fondo speciale gestito dall'Inps. Ipotesi che non fanno certo piacere a Confindustria anche se il presidente Luca di Montezemolo, intervenendo a Fiuggi all'assemblea degli industriali di Frosinone, ha cercato di minimizzare.
«Apprendo adesso del cuneo a due tranches — ha affermato — se fossero a febbraio e a luglio potrebbe anche andar bene». «Il presidente di Confindustria ha sottolineato che l'impegno del governo è di una riduzione di cinque punti: «Tre alle imprese — ha ricordato — e due ai lavoratori,io sono lìelìmi fermo». In ogni caso, in serata, il direttore generale Maurizio Beretta si è recato a Palazzo Chigi per avere chiarimenti. Nei giorni scorsi, l'Ufficio studi di viale Astronomia aveva tracciato la linea confindustriale indicando la crescita come priorità seguita dalla produttività. Il vicepresidente e responsabile dell'Ufficio studi Andrea Pininfarina è stato chiarissimo: «Non chiediamo ombrelli e protezioni ma maggiore concorrenza tornando a generare avanzo primario, la sfida è ridurre la spesa per coniugare sviluppo con risanamento». E ieri sera, a Porta a Porta, il vicepresidente Alberto Bombassei ha confermato il disagio degli imprenditori. «Il rigore più volte indicato o si fa sul serio o non serve a nulla — ha detto — se si vuol toccare la scuola o la sanità e si ascolta chi dice no, allora così la Finanziaria non si può fare».

Vogliono aumentare le tasse e si aumentano lo stipendio
Il governo ha un piano: da un lato aumentare le tasse per i cittadini, dall'altro dare più soldi ai deputati. L'indennità parlamentare infatti dovrebbe passare da 92 a 99 milioni. Sul cuneo fiscale la maggioranza fa retromarcia. La riduzione del costo del lavoro avverrà in due tempi del 2007 e sarà inferiore a quanto promesso durante la campagna elettorale.

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