mercoledì, settembre 13, 2006

Commercialista Olbia Tasse, il governo arma i Comuni «Liberi di aumentare Ici e Irpef»


Commercialista Olbia
Tommaso Padoa-Schioppa e Vincenzo Visco concedono ai Comuni «licenza di tassare», aumentando l'addizionale comunale Irpef che il governo Berlusconi aveva bloccato negli ultimi due anni allo 0,5 per mille. Il via libera è giunto a Palazzo Chigi, nel corso dell'incontro fra il ministro dell'Economia, il viceministro delle Finanze, la titolare degli Affari regionali Linda Lanzillotta e i rappresentanti degli enti locali. Si conferma così che il «grosso» della manovra 2007 passerà per un aumento della pressione fiscale, a livello nazionale e locale.
Da parte del governo non c'è stata soltanto la proposta di sbloccare l'addizionale Irpef. Intanto, c'è stato un «sì» di massima alla proposta dei Comuni di poter introdurre il «tributo di scopo», ovvero una tassa legata a un obiettivo: ad esempio l'imposta di soggiorno, oppure il ticket di ingresso nei centri delle città. Ma soprattutto è emersa - come ha confermato l'assessore al Bilancio del Comune di Roma, Marco Causi - la disponibilità a concedere il passaggio del catasto ai Comuni. Un provvedimento che ha un solo e semplice significato: i Comuni, alla ricerca di entrate che sostituiscano i tagli dei trasferimenti dal centro, aumentaranno gli estimi catastali per incassare più Ici. Si profila dunque una vera e propria stangata di imposte locali - fra Ici e addizionale Irpef - per i contribuenti.
Dal 2000 fino al 2004, quando sono state congelate, le addizionali sono cresciute in maniera esponenziale. Secondo un recente calcolo dell'associazione artigiani di Mestre, l'addizionale comunale è aumentata del 166%,

1 commento:

Finanzas Forex ha detto...

Lamentarsi delle tasse è diventata quasi un’abitudine in Italia. Eppure, chi si lamenta non ha forse tutti i torti, almeno stando ai numeri forniti dall’ufficio studi della Cgia di Mestre.

L’associazione veneta ha, infatti, comparato le tasse e la spesa sociale di Germania, Francia e Italia e ha scoperto che sono gli italiani a versare più tasse: per la precisione, 6.665 euro tra imposte, tasse e tributi che vanno a finire nelle casse dell’erario ogni anno.

In pratica, 700 euro in più rispetto ai tedeschi, meno però dei francesi che di tasse ne pagano poco più di 6700 euro all’anno.

Eppure, non c’è da stare allegri: perché, è vero che i cugini d’Oltrealpe versano 113 euro in più rispetto a noi, ma a fronte di questo ricevono maggiori servizi.

Lo Stato francese infatti spende in sanità, pensioni, istruzione e sociale oltre 9mila euro annui per cittadino. In Germania scendono a 8655 euro, fanalino di coda il nostro Paese, che spende poco più di 7047 euro per cittadino.

“Non è giusto – ha commentato Giuseppe Bertolussi, segretario della Cgia di Mestre - continuare a pagare più degli altri avendo in cambio servizi sia da un punto di vista quantitativo sia qualitativo peggiori è indispensabile tagliare le inefficienze di questa nostra pesante e farraginosa Pubblica amministrazione, permettendo in tal modo di ridurre le tasse.

Invece, si continua a chiedere ai contribuenti italiani di pagare sempre di più senza avere il coraggio di fare scelte talvolta impopolari.

Insomma – conclude Bortolussi - le ricette da adottare sono quelle di pagare meno per pagare tutti e di migliorare l’efficienza delle macchina amministrativa razionalizzando così la spesa pubblica per renderla più equa e in linea con la media europea”.